QUELLA GIUSTA NEL MOMENTO SBAGLIATO

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Ogni tanto ripenso, generalmente lo faccio la mattina, mentre vado al lavoro, in macchina.

Unica umana in un mezzo popolato da acari ed insetti strani sconosciuti ai più.

Rifletto, per quanto possa essere riflessivo il tragitto, no perché di mamme psicopatiche ne incontro a iosa.

Ora, non riesco a capire questo moltiplicarsi di genitori, all’asilo ci sono venticinque bambini, ecco, di genitori che vanno a vedere/accompagnare il pargolo ne trovi almeno cinquecento.

E’ incredibile.

La mamma, la zia, la nonna, un passante qualsiasi, tutti a vedere questo bambino bello caro piccino che infaticabile entra in aula da solo!

Io dico, non sta partendo per la legione straniera, sta semplicemente entrando a scuola.

Che poi, posso capire lo stupore del primo giorno, tutto nuovo, del secondo giorno, quasi tutto nuovo, si ma poi?

Non è che per accompagnare il pargolo a scuola si debba per forza di cose fare la processione tra tutti i parenti.

Ora.

Certe cose non le capirò mai, forse quando stavano distribuendo l’istinto materno io ero “temporaneamente fuori servizio”, forse sono io che no, certe cose non le mando giù.

Ma anche quando ero bambina, io a scuola ci sono andata con mia mamma perché non avevo la patente, ovviamente, e niente, mia madre non è mai rimasta a vegliare su di me, eppure…

No, io queste cose proprio non le concepisco, questo attaccamento al cordone ombelicale mi irrita,se è questa la generazione di domani, cari miei, siamo spacciati.

Che poi.

Il bimbo poveretto, non ha poi chissà quali colpe, sono gli adulti ad accudirlo in maniera maniacale, insomma…

Quando ero piccola io, le allergie al glutine non esistevano, oggi se lo mangi sei un alieno.

Dimmi che sono vecchia! E ti dirò che sbagli…

Dimmi che non sto dicendo la cosa giusta! E ti dirò che sbagli…

Dimmi tutto quello che vuoi, sono femmina ed avrò ragione io, nonostante tutto!

23 pensieri su “QUELLA GIUSTA NEL MOMENTO SBAGLIATO

  1. kikkakonekka ha detto:

    Mio figlio è sempre stato accompagnato a scuola o dai nonni o dalla baby-sitter, dato che noi genitori iniziamo a lavorare presto.
    Io, invece, andavo a scuola da solo a piedi, dato che avevo solo 500 metri da fare.
    Le mammine che parcheggiano in seconda con i lampeggianti sarebbero da prendere a sberle, su questo credo che io e te siamo sulla stessa lunghezza d’onda.

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  2. Demonio ha detto:

    Dell’asilo non ho ricordi ma sicuramente uno mi ci portava e lo mi mollava. Di scuola invece ricordo i 2 km che facevo a piedi con ogni tempo da solo! Quando cito questa cosa mi rispondono sempre che erano altri tempi…e boh…noi in effetti siamo solo cresciuti con l’incubo guerra nucleare, con gli anni di piombo, mostri di firenze vari, gente che sfrecciava per le strade che manco a monza e ragazzi che altro che cyberbullismo…no quelli ti menavano proprio a sangue! Va beh…sarò stato miracolato…

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    • Marta Vitali ha detto:

      Ma io non metto in discussione quando la mamma o chi per essa accompagna il figlio a scuola. Io mi lamento di quando incontri intere famiglie raccolte intorno al bambino che diciamocelo… Non sta andando in guerra, dai! E questa cosa la vedo tutti i giorni… E’ incredibile…

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  3. fulvialuna1 ha detto:

    E vuoi mettere quelle che fotografano il pargolo da quando esce di casa a quando esce da scuola….minuto per minuto? E la recita e la merendina e l’amichetto nuovo e le scarpine…e tutto su fb….

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  4. il barman del club ha detto:

    Hai detto delle parole giustissime… pensa che vicino a casa mia ci sono due scuole: elementari e medie, se per caso ritardo l’uscita per andare al lavoro è un macello, perdo le ore. Quando finisce l’anno scolastico mi ritrovo nel deserto: incredibile! Non è casuale che i figli delle coppie italiane sono ritenuti dei mammoni, proprio perché all’estero è tutto diverso. Poi è chiaro, viviamo in tempi complicati, ma io sono convinto che in televisione esagerano sempre a dismisura perché fa notizia solo il male, è questo condizione le menti che non si aprono non solo alla bellezza, ma alla voglia di tutti noi di vivere in un mondo che non è poi male. Siamo sempre noi che lo creiamo, ogni giorno…

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