PILLOLE DI FELICITà: E ADESSO?

Eccoci al nuovo capitolo di questa fantastica storia scritta in collaborazione con: NEOGRIGIO

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Episodio 11 – E adesso?

“ Dai Lucia fermati, aspetta! Non correre!”
“ Non è niente Carla, ora scusami…ci vediamo domani”

Carla restò lì, ferma ad una trentina di metri dal locale, a guardare Lucia allontanarsi. Aveva provato a fermarla ma senza successo. Una mano le si posò sulla spalla dolcemente, era quella di Marco.

“Scusami, non immaginavo che potesse accadere, è comunque una vecchia storia e non capisco neanche perché abbia reagito così, in fondo è stata lei ad allontanarsi da me”
“Lo so, chi poteva saperlo? Spero comunque che tutto possa risolversi, ci tengo a lei”

Carla si girò e guardò negli occhi il suo fidanzato.

“Ma tengo anche a te! Dimmi la verità, cosa hai provato nel rivederla? Non è che….”
“No Carla, non lo dire neanche. Stiamo per sposarci, è te che voglio, Lucia è il passato. Torniamo dentro adesso”

Si strinsero la mano e tornarono insieme al locale per un ultimo bicchiere.

Lucia era arrivata a casa veloce come una furia, durante il tragitto non aveva pensato a niente, cominciò a metabolizzare l’accaduto soltanto a letto dove si era buttata ancora vestita.
Non ci poteva credere, Marco, quel Marco. Tutti quei pensieri dell’ultimo periodo, tutto quel suo sentirsi strana, incompleta, e poi lui che ritorna da un passato a cui aveva pensato troppo spesso nell’ultimo periodo. E che balzo al cuore vederselo davanti.
Si, ne era sicura, stavolta si, aveva tutte le risposte. Aveva sbagliato ad allontanarsi in quel modo dal Paese, in fondo non è che fosse riuscita a soddisfare le sue ambizioni, e si, amava Marco, lo aveva sempre amato, e forse per questo non era mai riuscita a trovare un altro legame così forte e profondo. Ma sapeva anche che ormai era passato troppo tempo, che era sbagliato, che lui stava per sposare un’altra donna, una sua cara amica, e non poteva fare stupidaggini. Doveva ingoiare il rospo, fare buon viso a cattivo gioco, doveva arrendersi, non aveva alternative, ci sarebbe riuscita, doveva riuscirci, così come era riuscita a mascherare la sua sorpresa e il suo batticuore quella sera, davanti a Carla, davanti a tutte le altre….era stata davvero brava. Ma Carla aveva capito lo stesso, lo aveva intuito, altrimenti non l’avrebbe seguita una volta uscita dal locale, non l’avrebbe rincorsa, e lei poi ha fatto quell’errore, quello di non fermarsi, un’ammissione di colpa che ha rovinato tutto.

Si ma adesso? Come sarebbe stato il rientro a lavoro? Carla avrebbe voluto spiegazioni, o almeno parlarne, in fondo aveva cercato di farlo anche quella sera. Cosa le avrebbe detto? Come l’avrebbe rassicurata? Sarebbe stata convincente? Carla ormai la conosceva bene, era brava a capire se mentiva o meno, e lei non era mai stata così brava a dissimulare gli affetti.

E poi, il matrimonio! Cosa fare? Era ancora sicura di andarci? Come avrebbe potuto dare buca in maniera elegante e senza suscitare sospetti? Di certo in quel momento il solo pensiero di essere lì presente la faceva sentiva male, così come l’aver lavorato a lungo per il matrimonio del suo Marco con un’altra

Lucia non riuscì a chiudere occhio, quel turbinio di pensieri le rovinarono il sonno, e chissà quanti ne avrebbe rovinati in futuro. Sarebbe stata davvero dura questa volta ma doveva reagire, trovare un modo per venirne fuori a testa alta. Doveva, poteva. Per sua fortuna aveva davanti a lei un intero weekend per riordinare i pensieri.

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