PENSIERI INCOLCUDENTI

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Che poi io questa cosa non la capisco.

Ora, va bene che su questi testi ci fai i soldi, lo posso capire, ma carissimo Iglesias! e trovatela una ragazza, suvvia!

Non illuderti di essere come Biondi a Natale, non sei strettamente correlato alla stagione.

Che poi, passi un anno, passi il secondo, ma perché non ti rinnovi?

Prova per una volta a fare l’inno di un abbandono qualunque in un’altra stagione.

Ora.

So che tutto è un ciclo insomma, in Primavera t’innamori, in Estate “LEI” ti lascia, in autunno tornate insieme perché l’hai logorata con la nenia e in Inverno state insieme perché il romanticismo di Biondi (appunto) vi scioglie il cuore (diciamo così…).

Ora.

Quest’anno la vedo dura, non sei primo in classifica perché altri hanno scelto di seguire la tua onda, logorando noi ascoltatori.

Un minuto sì e l’altro pure ecco che alla radio spunta SOPHIA (che già non sopporto più!) ed inizia a dire che si, LEI VORREBBE MA NON POSTA.

Ora.

Faccio confusione, già di mio ho seri problemi, ma tu carissimo (così per dire, né!) Iglesy (dai, siamo in confidenza oramai) e fattela ‘na cazzo di vita!

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CAPS LOCK e GRAMMATICA

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Qui, ho scoperto che in questi giorni si è svolta la CAPS LOCK DAY.

Ora, già mi sale la scimmia solo a parlarne, solo il pensiero che esista una giornata dedicata a questa cosa mi irrita.

Ora.

Io non so voi.

Io le abbreviazioni le ho abbandonate esattamente quando ho smesso di pagare gli SMS, insomma, da quando i caratteri sono diventati infiniti io ho smesso di cercare abbreviazioni non irritanti.

E per abbreviazioni irritanti intendo quelle contrazioni di parole tanto odiate.

Ma.

Parlavo di altro.

Insomma, fortunatamente sono venuta a conoscenza (Grazie Curiosità!) del significato dello stampatello anni e anni fa.

Insomma.

Scrivere solo in stampatello non è un aiuto per il tuo interlocutore, è un modo scritto per urlare il tuo pensiero.

Io urlo quando sono arrabbiata.

Quindi se tu mi scrivi “CI VEDIAMO DOPO?” e io ti rispondo “NO, MOLLAMI!” non te la devi prendere.

Non mi puoi dire di essere maleducata quando tu per primo mi stai urlando un qualcosa che mi dovresti dire sottovoce.

E poi.

Che senso ha prendersela per una risposta breve e concisa come piace a te?

Ti ricordi quella volta che ti ho scritto la poesia? Ti ricordi come hai risposto? Mi hai detto “Bella.” Anzi. Hai scritto, bella, in minuscolo, punto, embhé? Cosa vuoi da me?!?

Mi sei “caduto” il giorno che hai scritto HO senza l’h, che va bene non si pronuncia, ma non si fa, tra l’altro in maiuscolo.

E lo facevi dal PC, era una tua mail, ricordi? Hai dato la colpa al CAPS LOCK, insomma, al posto di premere sul tasto H hai premuto il tasto del maiuscolo.

Insomma.

Lo specchio è scivoloso, attento, ti rovini le unghie.

Ora.

Mi fai venire l’ ORTICARIA.

Hai capito il concetto? Scrivere in maiuscolo equivale ad urlare.

In questi giorni si è svolta questa giornata per divulgare questa informazione BASICA delle conversazioni SCRITTE.

Quindi fai una cosa, la prossima volta che ci passi davanti, ISCRIVITI AD UNA SCUOLA ELEMENTARE.

Fidati, è il posto giusto per imparare ad usare queste lettere che non si pronunciano e NO, NON SONO INUTILI ANCHE SE NON SI LEGGONO!

IO, PISICOLOGA.

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In vino veritas e in scarpe adidas, con un bagno badedas (suggeriva 17 stella).

Alice guarda i gatti e i gatti guardano le alici.

Prendere o lasciare, meglio lasciare se non vuoi farti male.

Amici mai, i nemici miei.

Insomma.

Oggi sono così.

Oggi sono scema.

Complice l’arrivo dell’ estate , sulla carta.

Complice la mole di lavoro che sta dando i primi segnali in diminuzione.

Complice tutto o niente.

Mi sento così ricca di frasi fatte, svuotata di sapere.

Perché in fondo è così.

Tutte le frasi fatte, quelle sull’Amore, sui sentimenti, sul lavoro e sulla vita pratica, servono solo ai rapper (o presunti tali) per fare le rime e far cantare orde di ragazzi in riva al mare, in estate.

Alcune sono divertenti, altre meno.

Alcune sono orecchiabili, altre meno.

Alcune ti restano impressa nella mente, altre meno.

Alcune le usi nei momenti meno opportuni, altre no, non le ricordi nemmeno.

Insomma.

Siamo bombardati a frasi,parole, lettere alfabeto.

Siamo circondati da informazioni utili e meno utili.

Noi, perché è il nostro compito primario, dobbiamo capire chi cosa come e quando.

Insomma.

Mi piace soffermarmi su queste cose.

Mi piace pensare che ogni giorno trovo un motivo valido per ridere o semplicemente sorridere, mi piace pensarlo.

Bene, la fase psicologia interiore è terminata anche per oggi.

Continuiamo la vita pratica, perché è lì che dobbiamo concentrare le nostre energie.

SCRITTO A MANO #25

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LA RUBRICA SPAGNOLEGGIANTE #22

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