La foresta di bambù

Scopri, guarda, vedi.
La foresta di bambù è un qualcosa di… Mistico.
Ottimo sfondo per foto fighe e un clic dopo l’altro, ti ritrovi immersa in un susseguirsi di canne di bambù che sembrano solleticare il cielo.
Guarda in alto, sfida la cervicale e ciaone a tutto.
Spera di riuscire a tornare alla posizione naturale e un piede dopo l’altro arrivi alla meta.
Trentacinquemila circa meno quasi passi dopo, interrotti da brevi pause in autobus potrai ammirare altre bellezze del luogo.
La foresta di bambù è uno degli elementi che troverai in quel di Kyoto, ma non porti nessun limite, non farti fermare da quella strana sensazione che ti colpirà dietro le ginocchia, sotto i piedi, dentro ai polpacci.
I limiti sono solo nella nostra mente, sempre.
La stanchezza dovrà essere un piccolo dettaglio rispetto a tutto il resto, in quanto tale è irrilevante.
Non dimenticarlo, mai!

Pubblicità

GIARDINO ZEN

In Giappone non puoi esimerti dal visitare un giardino Zen.
Se non sei un saccente delle regole per la creazione di questo giardino, allora è meglio che t’istruisca un po’ prima.
Gli elementi che compongono questi ambienti sono regolari e disposti secondo regole ben precise.
Insomma, ancora una volta si nota come il rigore e l’ordine siano prevalenti e sovrastino indisturbati.
I giapponesi sanno essere sorprendenti nel loro ordine, niente da dire.
Certo, se sei una terra terra come me, ti sarà difficile rilassarti.
Un elemento fondamentale del giardino Zen sono i sassi che posizionati in materia strategica, ti permettono di vederne alcuni ma non tutti.
Il segreto sta nella purificazione, sei un’anima impura? E sti cazzi, non ti vedi tutti i sassi.
Certo io da brava italiana sono riuscita a godermi lo spettacolo appieno, è sufficiente fare quattro passi, accendere l’ingegno e… Eccoci! Ti becchi tutte le angolazioni possibili ed immaginabili e soddisfi la vista, basta un attimo a volte.

LO SAPEVI CHE…

Lo sapevi che sul monte Fuji ci sono dei piccoli vulcancini che sparano zolfo?
Insomma, l’odore caratteristico non dev’essere per forza anche piacevole.
Lo sapevi che la leggenda narra che mangiare un uovo nero, cotto nello zolfo significa augurarsi sette anni di vita in più.
La questione non è verificabile, si tratta di cibo, ovviamente non ho saputo dire di no!
Lo sapevi che in Giappone è estremamente maleducato soffiarsi il naso in pubblico? Ecco. Qui girano con una salviettina per asciugare la goccia, nel silenzio più assoluto.
Strana sta gente!

SHIBUIA

Descrivere con il termine affollato questo quartiere potrebbe essere riduttivo.
SHIBUIA è un formicaio umano.
Ecco forse così riesco a rendere l’idea.
Ho visto tante foto, ero piuttosto preparata a questo momento, ma ciò che ho visto supera di gran lunga le aspettative.
Se da un lato alcuni elementi sono sopravvalutati, dall’altro vivere questo luogo è veramente claustrofobico.
Il rovescio della medaglia è che qui… È una figata pazzesca.
Milioni di persone che camminano incrociandosi in maniera perfetta.
Sono i turisti che rovinano la coreografia, ancora non ho capito come devo fare per evitare scontri, perché gentili sti giapponesi, ma se ti scontri con uno di loro neanche si scusano.
Mi piace pensare che io, in quanto turista, sono un’intrusa in questa macchina perfetta.
Qui, tutto funziona a meraviglia, il senso civico è a livello ottimale.
Mi sono accorta che la mancanza di cestini della spazzatura è di vitale importanza per limitare gli odori dell’aria.
Incontrare persone che in mezzo alla strada raccolgono uno scontrino appallottolato è un qualcosa di eccezionale, almeno per me.
Che poi, basterebbe così poco.
Evitare di gettare cartacce a terra, ribellarsi contro i cestini strabordanti e presenti ad ogni metro quadro, almeno da noi.
Qui no.
I cestini non ci sono, eppure la pulizia regna sovrana.
Ho ancora un giorno per scoprire la formula magica.
Altrimenti mi toccherà depennare, ma solo a matita, il Giappone dalla wishlist.

IL GIAPPONE È STRANO

“… Ma perché proprio in Giappone?”
“Boh. No aspetta, non posso non avere una risposta… In Giappone perché… Per vedere e cercare di conoscere una nuova cultura, diversa dalla mia.”
Ecco.
Nei giorni precedenti alla mia partenza, a chiunque mi facesse questa domanda rispondevo così.
Magari non esattamente così, circa meno quasi, insomma. Il senso era questo.
Oggi, che in Giappone ci sono fisicamente, confermo quanto immaginato.
Qui la cultura è diametralmente opposta alla mia.
Ci sono cose positive, altre meno.
A parte la questione del naso che vabbè.. Cosa da pelle d’oca, ma ignori e vai oltre.
I ristoranti. Ecco questo è un altro grande problema, anzi no, non è esattamente un ostacolo limitativo… Semplicemente devi avere un olfatto non troppo sviluppato, meglio ancora se è totalmente assente.
Qui, non mangi seduto ad un tavolo.
Qui le sedute sono rialzate, e poi ci sono dei buchi che RIGOROSAMENTE SENZA scarpe ospitano i tuoi delicati piedini puzzolenti e le tue gambe provate dalle lunghe passeggiate.
Ecco.
Questo potrebbe essere un problema, è un po’ come stare in ammollo in una vasca vuota. Questa sensazione è complicata, soprattutto quando stai mangiando una pietanza, buona per carità, ma senza sapere cosa.
Ecco.
Non farti troppe domande ed abituati al mondo che ti circonda, cerca di essere rapido.