Per quanto possa essere buona cosa, o almeno sintomo di sincerità rispondere di getto, omettendo filtri e pensieri troppo buonisti, spesso, abbastanza spesso è preferibile, con il senno del poi, contare un po’ prima di rispondere.
Ora.
Quantificare quel “un po’” non è per niente semplice, dipende da molteplici fattori intersecati tra loro, se a volte basta arrivare al numero cinque altre, arrivare a mille non è sufficiente.
Arrivare a contare a mille, con la tecnologia del giorno d’oggi mi permetterebbe solo di arrivarti più vicino dopo la pessima uscita in whatsapp, e risolverla lì su due piedi, vis a vis.
Esistono poi altri milioni di motivi per i quali non contare potrebbe essere più produttivo, ma io ad oggi non li conosco, o meglio, li ignoro amabilmente.
- Elaborare un insulto arzigogolato impedendoti di capirlo al volo. Solo così posso diminuire nuovamente la stima che ho di te, insomma, togliendoti altri cento punti nella classifica immaginaria mi permetterà prima o poi di considerarti una semplice schiappa.
- Pensare, contare e capire a fondo la boutade spiacevole dell’interlocutore. E poter rispondere a tono.
- Creare un argomento di scontro aggiuntivo avendo come punto di partenza un punto di vista differente, perché si sa, analizzare le cose da tutti i punti di vista ci permette di capirle più a fondo.