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Cara mia diva, e cara mia è solo un modo come un altro per non iniziare una frase con un insulto, ricorda.
E “ricorda” non è un consiglio tra i più spassionati.
Ora.
Io posso capire che tu non abbia un pifferaio magico da fare durante il giorno e di conseguenza ti diverta a stare spaparanzata con le chiappe al sole.
Ora.
Io posso capire che fare la gatta morta sia nella tua natura e ti venga talmente bene che credi di lasciare una scia di uomini desiderosi dietro di te.
Ora.
Io posso capire tante cose ma.
Ma vedi di camminare più velocemente, perché io a differenza tua non vivo d’aria, non utilizzo le corsie del supermercato come passerelle per mostrare questa o quella parte del corpo.
Ho la malsana abitudine di utilizzare i luoghi in cui vado per lo scopo per i quali sono stati concepiti, ergo, al supermercato ci faccio la spesa, di corsa perché non mi piace neanche un po’, ma ho imparato a fare di necessità virtù, quindi passo veloce, aumento il metabolismo non compro boiate e tu devi levarti.
Ora.
Ho questo bruttissimo vizio di non prendere il carrello “ho solo due cose” penso.
Per poi arrivare alla cassa “max 10 pezzi” trafelata e con le ghiandole sudoripare impazzite, perché generalmente i miei nove pezzi, hanno pesi e dimensioni esagerate.
E tu?
Tranquilla stai ancora ancheggiando alla prima corsia.
Ora.
Levati, te l’ho già consigliato ora te lo impongo perché no!
Non è possibile che mentre io cerco di eguagliare Bolt tu stia scegliendo una cazzutissima tisana per poi arrivare alla cassa “max 10 pezzi” e dirmi, “ho solo questa, posso passare?”
“No”
Non aggiungo nulla, non commento, non elaboro la mia risposta, precisa concisa e diretta.
Sai perché ti ho detto no?
Perché non sopporto chi come te al supermercato ci pavoneggia, fa la diva, guarda e sparla mentre il marito/amico/compagno ti aspetta fuori, nel parcheggio dei disabili, in attesa de “ho solo due cose”.