CAZZOFIGACULO

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Immagine presa dal web

Io me la ricordo ancora la prima cinquina presa dritta sui denti presa da mia mamma ( nel senso che lei ha dato a me…).

Forse era in età scolare, forse no.

Me la ricordo come se fosse ieri, vabbè o l’altro ieri.

Salivo le scale per entrare in casa, seguita come un segugio alla scoperta del tartufo più grande da mia mamma quando.

Quando in preda ad un moto trasgressivo ho pronunciato la terzetta quasi senza respiro…Eh SBA-DA-BAM ( Mi sembra di rivivere la scena a rallentatore). Dritta, sui denti.

L’ho imparato a scuola, forse non sapevo il significato, ma a bassa voce erano in tanti a ripeterlo.

Poi crescendo le cinquine sono andate scemando come un’equazione inversa.

Io quelle parole le dico tutt’ora come allora.

Pronunciate una dietro l’altra, quando sono arrabbiata e quando mi capita.

Io le parolacce le dico spesso, ma quando dico CAZZOFIGACULO mi sembra di liberarmi da un peso.

Chissà perché sono le prime cose che si imparano, chissà perché sono le prime cose che non si dimenticano, come andare in bicicletta, una volta imparato non si dimentica.

Cadi, ti rialzi, sanguini, ma prima o poi riparti, cresci e con te la bicicletta, diventa sempre più grande, cambio shimano, manuale o da donna.

Ecco con le parolacce è la stessa cosa, cresci cambiano, si modificano, ma il senso resta sempre lo stesso, le dici sempre in quel momento lì, non ci sono CAZZI O MAZZI, È LA STESSA COSA, o forse no?