IL GIAPPONE È STRANO

“… Ma perché proprio in Giappone?”
“Boh. No aspetta, non posso non avere una risposta… In Giappone perché… Per vedere e cercare di conoscere una nuova cultura, diversa dalla mia.”
Ecco.
Nei giorni precedenti alla mia partenza, a chiunque mi facesse questa domanda rispondevo così.
Magari non esattamente così, circa meno quasi, insomma. Il senso era questo.
Oggi, che in Giappone ci sono fisicamente, confermo quanto immaginato.
Qui la cultura è diametralmente opposta alla mia.
Ci sono cose positive, altre meno.
A parte la questione del naso che vabbè.. Cosa da pelle d’oca, ma ignori e vai oltre.
I ristoranti. Ecco questo è un altro grande problema, anzi no, non è esattamente un ostacolo limitativo… Semplicemente devi avere un olfatto non troppo sviluppato, meglio ancora se è totalmente assente.
Qui, non mangi seduto ad un tavolo.
Qui le sedute sono rialzate, e poi ci sono dei buchi che RIGOROSAMENTE SENZA scarpe ospitano i tuoi delicati piedini puzzolenti e le tue gambe provate dalle lunghe passeggiate.
Ecco.
Questo potrebbe essere un problema, è un po’ come stare in ammollo in una vasca vuota. Questa sensazione è complicata, soprattutto quando stai mangiando una pietanza, buona per carità, ma senza sapere cosa.
Ecco.
Non farti troppe domande ed abituati al mondo che ti circonda, cerca di essere rapido.

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HIROSIMA

Difficile da spiegare.
Una sensazione forte che trasmette quanto l’animo umano possa essere cattivo.
Pochi gli edifici sopravvissuti che lasciano un segno indelebile a chi visita, non solo a chi ha vissuto e tutt’ora vive sulla propria pelle i risultati di quel simpatico esperimento.
Svoltato l’angolo del memoriale, ci si ritrova in una città completamente diversa e dai mille colori.
Festoni simili al nostro Natale incorniciano l’ambiente e la via principale della città acquisisce colore.
L’ambiente riprende vita in un susseguirsi di colori odori e movimento.
L’impressione che si ha è quella che nonostante le difficoltà subite, la città è con essa la gente del posto abbia scelto di continuare a vivere.
Del resto la vita è bella, e non solo perché lo dice Benigni.!

KYOTO

Campanelle con messaggi speciali che riempiono l’atmosfera con sinfonie delicate e adatte agli ambienti.
Qui. Loro sono rispettosi, noi, turisti, anche no. Come sempre.
L’arte della purificazione prevede un rito breve ma lungo, che detta così suona strana.
Rito breve, lavati le mani, la destra, la sinistra, e poi bevi, non ingoiare e sputa.
Semplice no?
Ovviamente non in faccia a qualcuno.
I templi sono un luogo sacro, per noi turisti è un posto strano.

I colori e la magia che sovrastano l’ambiente raccontano la storia, certo, tutto in giapponese, ma non conta.

TOKYO

I folletti che aiutano il mio karma non devono aver apprezzato particolarmente la mia idea di venire a Tokyo.
Proprio per niente.
Questi piccoli bastardi si sono accordati con gli gnomi del tempo.
Lo so. Ne sono certa.
No perché, fosse uno scherzo sarebbe davvero di cattivo gusto, anzi rettifico, pessimo gusto!
Il clima in città è da boccheggiare. Un caldo incredibile.
Forse in una mia vita precedente devo essere stata una persona perfida ma non troppo, caldo afoso ma ventilato, a tratti quasi fastidioso. Ho detto quasi.

Il problema sono i tratti in cui il vento manca.
Un po’ troppi.
La città, o almeno il quartiere di Asakusa è… Come nei cartoni animati! Esattamente così!
Il piccolo tempio, le bancarelle e le persone, ti riportano a… MILA E SHIRO! O a un qualunque cartone animato anni ottanta.
Insomma, è proprio vero che si rappresenta ciò che ci circonda.

RI-BLOGGO. MENTI VAGABONDE

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Hai presente quando c’è una parola che ti gironzola nella testa e non riesci a pensare ad altro?

Ecco.

Questa sono io da un buon periodo a questa parte.

Vado, non vado, vado non vado.

Come se stessi sfogliando una margherita mi ritrovo a pensare e ripensare che ” o lo faccio adesso o non lo faccio più!”

E poi scelgo di farlo.

Questa era la mia prima meta per mettermi alla prova, poi ho cambiato programma solo perché non ho trovato un volo che m’aggrada.

Poi succede che ti rifai gli occhi, viaggi con la fantasia e fai tesoro delle parole scritte di chi prima di te ha visitato questo posto.

Lei è mentivagabonde, e ha visitato una città che io vorrò visitare a stretto giro! Incuriosito?