ESPRESSIONI DIALETTALI – TAG “alla vendetta”

Eh rieccomi, avevo già partecipato a questo Tag, ma dato che mi piacciono un sacco decido di (ri)partecipare… e poi, hai presente com’ è ricco il bergamasco? Potrei scrivere temi e poemi…

Partiamo:

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Per prima cosa ringrazio Maria Cossu per avermi TAGGATA  e permesso di (ri)partecipare.

Dopodiché segue la solita trafila… tagga almeno X blog, avvisali di averli taggati completa il TAG.

Saltiamo il punto Uno e Due per evitare di infastidire e passiamo dritti dritti al punto tre.

Le espressioni che posso indicare sono 4 e scelgo:

  • TA SET PROPE AN RETANGOL = dicasi di persona chiusa di mente (sei proprio un rettangolo)
  • SA OLET! O MAI MANGIAT A Cà TO? = (Cosa vuoi? Ho forse mai mangiato a casa tua?) Quando una persona troppo insistente cerca di intromettersi in discorsi in cui non è stata invitata.
  • ANCò A PIE! = (Oggi mordo) Per quelle giornate in cui il ciclo è dietro l’angolo, capita di essere particolarmente nervose.
  • ELA LONGA?= (Ne hai ancora per molto?) Quando in una conversazione una delle parti non smette di lamentarsi, annoiando gli interlocutori.

Anche questo TAG è concluso, GRAZIE!!!!

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ESPRESSIONI DIALETTALI

Eh!! Rieccomi!!! Mi sono autotaggata un’ altra volta…

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L’argomento di questo TAG (finalmente mi hanno detto che è maschile…) è:

“ESPRESSIONI DIALETTALI”

Regole:
1. Citare l’ideatore deL TAG (bloody ivy) e da chi siete stati nominati.
2. Raccontare delle vostre 4 espressioni dialettali più usate o preferite
4. Nominare qualche blog (anche solo 1, uno), perché è una cortesia che si fa a qualche blogger. Avvertirli.

Io mi sono autotaggata perché a me questi giochini piacciono un sacco, il TAG l’ ho letto sul blog di indianalakota.

Ora ho adempiuto ai miei doveri di indicare chi mi ha permesso cosa, adesso parte la parte divertente.

 

Io sono Bergamasca, adoro la mia terra, adoro la mia parlata, sono fortemente convinta di non avere un accento accentuato, in realtà non è così, quando mi capita di riascoltare i messaggi vocali resto inizialmente sorpresa per la marcatura dell’accento, successivamente orgogliosa per l’ appartenenza a questa terra.

Terra di lavoratori e costruttori di case, terra di buon cibo e buon vino terra di… tantissime altre cose, ma rischio di andare fuori tema!

Arriviamo al nocciolo della questione… le espressioni dialettali che uso più spesso sono ( ne devo scegliere quattro, anche se ne uso molte di più!):

  • “Ma tè ta set mat!” = Ma tu sei matto! Espressione che uso quando sono in disaccordo con qualcuno oppure quando questo qualcuno sta raccontando una boiata colossale!
  • “Desdet fò!” = (Letteralmente) Svegliati fuori! Espressione che uso quando il mio interlocutore non arriva al dunque, non arriva ad una conclusione, quando non esce dalla buca, insomma!
  • “Pota, iè laur che i capita…” = Purtroppo sono cose che capitano… Espressione che uso quando si sta parlando del più e del meno, dei fatti del mondo, degli accadimenti del Paese, la neve in inverno per esempio, è una cosa che capita, purtroppo, no!?! Per la parola “Pota” = (Letteralmente) Organo genitale femminile, dovrei aprire una parentesi, è entrata nella parlata della zona anche come intercalare, quando non sai cosa dire dici Pota, quando non sai come chiudere un discorso dici Pota, quando sei entusiasta di qualcosa di “Pota! Ma che bello!” Insomma, è entrata nella parlata comune assumendo tutt’altro significato, ci sono anche detti popolari con questo intercalare, quando tu concludi una frase dicemdo “Pota” il tuo interlocutore solitamente ti risponde con: “”Pota à la dis i Fracc quando i sà scòta!” = Pota lo dicono i frati quando si scottano.
  • “Vè zò de la pienta! Stùrdit!” = (Letteralmente) Vieni giù dalla pianta! Stordito! Quando il tuo interlocutore sembra vivere in un altro mondo, ignorando l’ esistenza di questo o quel fatto.

Io adoro il bergamasco, adoro il mio accento, mi piace ascoltare i discorsi da bar, mi piace passeggiare per il paese avendo come sottofondo la parlata bergamasca, cambia molto da zona a zona, alcune parole sono completamente diverse, per altre cambia solo l’ accento.

Solitamente parlo in dialetto con mia nonna, perché preferisco evitare di farle raccontare certe castronerie che resteranno fisse nella memoria per generazioni e generazioni.

Spesso sono io a sbagliare le parole, e lei teneramente mi corregge e mi dice: ” Ta ghe tep per imparà..”= Hai tempo per imparare.

Credo che il dialetto sia una cosa importante, da conservare ed insegnare, credo che sia uno dei tanti modi per non dimenticare le origini, da dove veniamo.