FERMATI UN ATTIMO

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Non ti è mai capitato?

Per un motivo o per l’altro scegli di fermarti e guardarti indietro.
Non vai avanti finché non ti fermi e risolvi il passato.

Se è vero che nel passato non si torna, è altrettanto vero che per risolvere un qualcosa puoi, anzi devi, usare il presente.

Ed ecco che.

In un gruppo di Facebook trovo un annuncio.

“Raccontami il tuo tempo migliore”

Io l’ho fatto.

Mi sono fermata, mi sono voltata indietro e ho iniziato a scrivere, a modo mio, sia chiaro!

Insomma.

Mi sono liberata di un peso, che poi con la mia mole-piuma, non è esattamente un male, così, per dire.

A me è piaciuto un sacco!
Vuoi provare anche tu?

Visita il sito: il mio tempo migliore e mandale il tuo, di tempo migliore!

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FALTA ALGO?

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É l’imprinting che manca.
Forse è solo ed esclusivamente questione di “manca la base”.

Forse no.

Qualche giorno fa, durante una delle mie passeggiate obbligatorie, ho involontariamente ascoltato una discussione tra due ragazze che felici e beate s’apprestavano a “far prendere un raggio di sole” ai pargoletti.

Ora.

Non è che mi sia ben chiaro come facessero a far prendere il sole a queste povere anime considerando che siamo a Gennaio, da me si sfiorano i dieci gradi e avevano più tessuto addosso loro che un bambino del Canada ciaone proprio.

Comunque.

La cosa che m’ha lasciato perplessa, ciò che mi ha fatto realizzare che “Cazzo, sono senza speranze!” è stata la frase pronunciata da una delle due.

“Il mio compagno non ha voluto tagliare il cordone ombelicale, non l’ha neanche toccato.”

Così dal nulla. Fino ad un attimo prima dicevano “Quant’è bella questa giornata…Abbiamo proprio fatto bene ad uscire…”

E niente.

Io schifata, fingo non curanza, ignoro le giovani madri e dentro di me penso.

“Ma com’è che l’idea di avere un figlio, un compagno, un… insomma una famiglia, non mi passi neanche per l’anticamera del cervello?”

Forse mi manca l’ imprintig. Insomma. Quando lo stavano distribuendo salcazzo dov’ero, persa. Come sempre del resto.

E niente.

Io penso al mio futuro, a come incrementare questo sogno della scrittura, ma di farmi una famiglia proprio zero.

Sarò mica sbagliata?!?

UNA FAMIGLIA QUASI PERFETTA di Jane Shemilt

6213132_409975Eccola la famiglia perfetta, la mamma, il papà, i figli fratelli e sorelle.

Ma poi come d’ incanto arriva l’ imprevisto che ti sconvolge l’ equilibrio costruito a fatica….

E’ destabilizzante vedere da fuori la situazione, ruotano attorno ai molteplici protagonisti personaggi che cercano di aiutare, chi prima e chi poi, a risolvere il mistero.

Tutto può fare l’ amore, creare e distruggere, si presenta come una ciclone e come un uragano travolge tutto ciò che incontra…