Mi auguro di no.
A gran voce mi auguro che no. Ogni rientro non sia così, perché altrimenti andiamo bene… ed è solo un modo di dire…
Sono rientrata in ufficio. Oggi. Esatto.
Come molti, alcuni, forse non tantissimi italiani, oggi ho nuovamente varcato la soglia dell’ ufficio.
Che poi il problema non è tanto rientrare lì, le problematiche sono le stesse di sempre.
Il problema principale è la sfiga che m’attanaglia. (Mi piace ‘na cifra sta parola, ne sto abusando)
Sono in quella fase dell’anno in cui m’ammazzo di workout, ogni scusa è buona per fare quel po’ di movimento che a detta di fior fior di medici (comodamente seduti sulla loro poltrona) non guasta.
Bene, ma non benissimo.
Al lavoro il pomeriggio ci vengo a piedi. No alt! Zero allarmismi, non è buon senso, è necessità, ancora non so teletrasportarmi, che poi se lo sapessi fare forse sceglierei altre mete.
Comunque.
Dicevo.
Oggi, ho ripreso a venire in ufficio, a piedi.
Bene, no?!? Forse sì, ma non secondo il mio punto di vista.
Ho smesso da una settimana a questa parte di pensare al pavimento sconnesso che incontro strada facendo.
Immersa nei miei pensieri, come troppo spesso capita ultimamente (purtroppo), mi ritrovo faccia a terra, in posizione push up ginocchia a terra.
Bene, no?!?
No.
Ero per strada.
Con la solita aria da “non è successo niente” mi rialzo, ignoro dolori vari ed eventuali e arrivo alla porta dell’ufficio, entro.
I miei pantaloni sono passati da uno stile insignificante all’essere alla moda, certo, un po’ passata, ma pur sempre tale.
Insomma, oggi sto come i pazzi, con le ginocchia rosse in fiamme, i pantaloni da buttare, e la prima figuraccia dell’anno.
Se parto così sono rovinata.