HIMAJI

I giardini che circondano il castello imponente situato in cima alla collina ricamano l’ambiente circostante dividendosi in piccoli ambienti.
Avvistare carpe ascoltando il fruscio delle piccole cascate nascoste qua e là può conciliare il sonno.
Tra le avvertenze: evitare di visitare il giardino durante i momenti di deficit, potreste arrivare alla fine del percorso con un occhio aperto ed uno chiuso.
Il ciottolato potrebbe essere il peggiore traditore e regalarvi un inaspettato tuffo nel fiumiciattolo.
Bisogno di un momento Zen? Nessun problema!

Pubblicità

WE ROAD

Pensiero del quinto giorno.
Ero dubbiosa se partire o meno con un gruppo di persone sconosciute, non sapevo se sarebbe stata la scelta giusta.
Il timore più grande era capire se sarei mai riuscita ad ambientarmi, a uscire dal mio piccolo mondo, chissà come sarà, mi dicevo.
Poi appena sono arrivata ecco, mi sono resa conto che la paura era immotivata, tutti qui siamo nella stessa barca, tutti avevamo lo stesso problema.
Pensiero del settimo giorno.
Nonostante la stanchezza si stia facendo sentire, la nostalgia dell’ultimo addio si sta per affacciare alla finestra.
Non pensavo potesse essere così, del resto queste persone erano perfette sconosciute fino a dieci giorni fa, e non me le sono scelte io.
Non ho scelto di chi circondarmi ma sono stata fortunata. Io che, con l’ottimismo ci vado a braccetto. Io che, difficilmente mi scoraggio e cerco di superare tutto.

La foresta di bambù

Scopri, guarda, vedi.
La foresta di bambù è un qualcosa di… Mistico.
Ottimo sfondo per foto fighe e un clic dopo l’altro, ti ritrovi immersa in un susseguirsi di canne di bambù che sembrano solleticare il cielo.
Guarda in alto, sfida la cervicale e ciaone a tutto.
Spera di riuscire a tornare alla posizione naturale e un piede dopo l’altro arrivi alla meta.
Trentacinquemila circa meno quasi passi dopo, interrotti da brevi pause in autobus potrai ammirare altre bellezze del luogo.
La foresta di bambù è uno degli elementi che troverai in quel di Kyoto, ma non porti nessun limite, non farti fermare da quella strana sensazione che ti colpirà dietro le ginocchia, sotto i piedi, dentro ai polpacci.
I limiti sono solo nella nostra mente, sempre.
La stanchezza dovrà essere un piccolo dettaglio rispetto a tutto il resto, in quanto tale è irrilevante.
Non dimenticarlo, mai!

GIARDINO ZEN

In Giappone non puoi esimerti dal visitare un giardino Zen.
Se non sei un saccente delle regole per la creazione di questo giardino, allora è meglio che t’istruisca un po’ prima.
Gli elementi che compongono questi ambienti sono regolari e disposti secondo regole ben precise.
Insomma, ancora una volta si nota come il rigore e l’ordine siano prevalenti e sovrastino indisturbati.
I giapponesi sanno essere sorprendenti nel loro ordine, niente da dire.
Certo, se sei una terra terra come me, ti sarà difficile rilassarti.
Un elemento fondamentale del giardino Zen sono i sassi che posizionati in materia strategica, ti permettono di vederne alcuni ma non tutti.
Il segreto sta nella purificazione, sei un’anima impura? E sti cazzi, non ti vedi tutti i sassi.
Certo io da brava italiana sono riuscita a godermi lo spettacolo appieno, è sufficiente fare quattro passi, accendere l’ingegno e… Eccoci! Ti becchi tutte le angolazioni possibili ed immaginabili e soddisfi la vista, basta un attimo a volte.

LO SAPEVI CHE…

Lo sapevi che sul monte Fuji ci sono dei piccoli vulcancini che sparano zolfo?
Insomma, l’odore caratteristico non dev’essere per forza anche piacevole.
Lo sapevi che la leggenda narra che mangiare un uovo nero, cotto nello zolfo significa augurarsi sette anni di vita in più.
La questione non è verificabile, si tratta di cibo, ovviamente non ho saputo dire di no!
Lo sapevi che in Giappone è estremamente maleducato soffiarsi il naso in pubblico? Ecco. Qui girano con una salviettina per asciugare la goccia, nel silenzio più assoluto.
Strana sta gente!