Eppure a me restare a guardare il treno che passa piace un sacco!
Anche oggi mi è capitato.
In realtà non è proprio un treno ma un trenino.
Anzi no.
È il trenino della Dalmine.
Un’azienda molto importante della mia zona che utilizza (anche) il trasporto su rotaie.
Quando mi capita di incrociarlo resto incantata a guardarlo.
Esatto come quando le mucche guardano i treni.
Resto proprio così con la bocca semi aperta, un mezzo sorriso, il motore spento e incantata guardo questo trenino che anche mio nonno ha utilizzato passare imperterrito sulle rotaie.
Senza mai sbagliare rotta.
Avanti e indietro.
Arriva lui e tutto si ferma. Statali e arterie stradali importanti e non.
Ecco.
Mi piacerebbe essere così.
Riuscire a restare in equilibrio sulla mia rotaia e non avere nessun dubbio sul fatto che sì, incontrerò un sacco di ostacoli, ma ci sarà sempre qualcuno che mi lascerà passare.
Oggi sono poetica.
Va così, domani chissà.
E comunque guardare i treni di una volta che sferragliano sulle rotaie con quell’andamento lento e costante è una figata pazzesca.
Nessun superveloce potrà mai trasmettere la stessa poesia.
E poi dietro di me un camionista imbizzarrito suonava il clacson senza sosta, come si fosse incastrato e sbraitava imperterrito.
Chissà perché non apprezza il trenino che passa.
Chissà perché non nota la bellezza di questo mezzo di altri tempi.
Mi sono risposta, per caso forse, sono riuscita a darmi una risposta.
Non siamo tutti uguali, ognuno di noi nota piccole sfumature che per altri sono solo seccature.
Dobbiamo trovare quelli che vedono i nostri stessi dettagli, solo così possiamo convivere e non coesistere.
Saggia, eh?