Il mio corso di spagnolo procede a gonfie vele.
L’occasione per imparare parole nuove non è ancora svanita. Con essa anche l’idea di svelare e sfanculare i falsi amigos, perché sono loro che ti traviano.
Pochi santi e pochi eroi.
In una delle ultime lezioni abbiamo fatto i lavori comuni: muratore, scrittore, ponyexpress… Insomma, un po’ di tutto.
E poi facciamo tanta conversazione.
Io con il mio solito “timida manco pe’ niente” mischio spagnolo e francese, così senza partito preso.
Lo faccio perché quando non mi viene una parola, vivo la necessità di saper comunicare, devo spiegarmi. Ed ecco che quando la professora dice:
“En espanol… ”
“Mais oui!”
Ma anche no.
E comunque babysitter in spagnolo si dice canguro.
Esatto! Come il marsupiale. Come l’animale.
Ehniente! Adesso ogni volta che parlo dell’argomento anziché babysitter che è un po’ troppo british style, dirò canguro.