No vabbè.
Partiamo dal presupposto che io di calcio ci capisco poco, anzi molto poco, forse pochissimo, e va bene non ci capisco niente.
Ma.
Consapevole dei miei limiti io, le partite le guardo lo stesso, certo solo se sono gratis, solo se non ho niente di meglio da fare.
Diciamo che se capita non disdegno, ecco, così va meglio.
Ma questa squadra, anzi LA SQUADRA della mia città?
Sta facendo pazzie, sta spopolando, sta riscuotendo un sacco di simpatie tra in non tifosi, ed altrettante tra i tifosi delle squadre avversarie.
Mi sembra che sia come un carro armato, dove passa spiana, ed intanto sale, in classifica, nel gradimento del pubblico.
La scorsa primavera se passavi per la città ti sembrava di respirare un’aria diversa.
La gente era sorridente, la squadra ci stava per regalare un sogno che da moltissimi anni stavamo aspettando, noi, inteso come bergamaschi.
Perché in fondo al cuore di ogni bergamasco che si rispetti c’è un atalantino, ed in fondo al cuore di un atalantino c’è un tifo da stadio che si rispetti.
E’ un cerchio.
Passeggiare per la città subito dopo il passaggio in Europa era una cosa pazzesca, la gente intonava intimidita un coro, uno qualsiasi, e subito vedevi il patriottismo liberarsi, chi sapeva la canzone alzava di un tono e cantava, chi non la conosceva seguiva estasiato la melodia.
E’ questa l’unione che mi piace.
E’ questo che mi viene in mente quando penso Bergamo è anche Atalanta.
Ecco perché qui è tanto importante, perché qui, l’Atalanta unisce.