“…No, perché poi, lo stupore è una delle prime emozioni che s’imparano, da piccoli intendo. Proprio quando nasci, cioè non subito subito, ma appena dopo, quando inizi a camminare, oddio, non proprio a camminare, a gattonare, nel senso, quando impari a stare al mondo, a no, quello non lo imparerai mai…”
Ieri, in macchina ho fatto questa riflessione.
Non nasce così dal nulla, si è vero l’ho pronunciata a voce alta, da sola in macchina, facendo anche le smorfie, ma ha un senso.
Ho incontrato una conoscente, l’ennesima persona che mi chiede:
“Allora, vacanze?”
E io tutta felice rispondo:
“Parto l’ 11 Agosto.”
“Ah”
Questa è la risposta, seguita a ruota da: “Dove vai?”
E io rispondo sempre tutta bella e felice.
“Ah”
“Ma non ti stanchi?”
Ecco.
No. Io rimango stupita. Ormai ho imparato a dissimulare l’emozione, fingo noncuranza, abbasso lo sguardo e rispondo.
“No, perchè?”
“Perché dovrai camminare tanto.”
Io. Che per sport mi sparo dieci/ quindici chilometri con i pattini ai piedi.
Io. Mi stanco io.
No.
Poi l’ho capita, eh?
La frase nasce dalla mia forma fisica. Ed anche qui…
Per me le vacanze non sono ozio sulla spiaggia. Quella è una pausa.
Per me le vacanze sono avventura, conoscere, vedere scoprire. Anche fosse solo una città come non so, come New York.