Devo, anzi ho un’insensata necessità di trovare scuse più o meno plausibili al mio comportamento.
Detto questo potrei già essere soddisfatta dei miei passi avanti verso la conoscenza di sè, ma.
C’è sempre un ma che rovina i momenti onirici che s’impossessano di me.
Bene.
Il problema, se così si può chiamare del momento è: IO CAMMINO A PIEDI SCALZI, scàlfit in bergamasco.
Da quando sono bambina, è raro che indossi le ciabatte, in ogni stagione, quando c’erano ancora le stagioni intendo, freddo caldo tiepido, io sono a piedi scalzi.
Ecco che rompere un bicchiere di vetro in casa diventa un problema, posso tagliarmi, ma sono temeraria e raccolgo i cocci a piedi scalzi.
Esistono, o meglio, ho da poco scoperto che ci sono un sacco di buone ragioni per camminare a piedi scalzi:
- rinforzi la muscolatura dei piedi… Eh… i miei piedi sono forzuti!
- E’ un antistress naturale, e questo è vero. Nel senso, è vero anche per me, spesso, quando sono arrabbiata e devo fare qualcosa, non so, sono sdraiata sul divano e mi devo alzare, ecco, concentro la mia attenzione sulle sensazioni del piede a contatto con il pavimento e per un millesimo di secondo la scimmia si mette a riposo. Poco, ma più di niente.
- Impari ad avere maggior equilibrio, perché senza nessun aiuto extra impari ad appoggiare a terra parti del piede che manco sapevi d’avere.
E poi nulla.
A me camminare scalza piace un sacco.
Quindi se devo scegliere una motivazione scelgo questa.
Io cammino scalza perché… E tu?