Ora.
Parliamone.
Sanremo, ce lo siamo levati.
San Valentino, ce lo siamo levati.
Ora cosa ci resta?
Pensare alla primavera.
E come?
Intonando una canzone che tanto ce la ricorda e pensando che tanti amori sono nati in questa stagione.
Sono incoerente?
Si sa, è cosa nota.
E quindi cosa fai?
Nulla. Ti rassegni. E poi, giusto perché anche il karma sta remando contro di te, mentre torni a casa una sera stanca dal lavoro, quando i fiori iniziano a sbocciare, quando la Primavera è lì lì per arrivare, ecco che, una rompicoglioni, (scusate il termine, ma ci sta di brutto!) ti ferma, mentre, te lo ricordo, tu eri intenta a rientrare a casa, perché sì e vero la Primavera è la stagione della rinascita, ma una giornata difficile al lavoro puoi averla a prescindere dalla stagione.
Comunque, dicevo stai tornando a casa e maledici quella volta che alla riunione del condominio tu non hai votato contro il posizionamento di panchine decorative.
No, dovevi votare no!
Ecco che la vecchietta che risbucata dal letargo, e no, non ancora passata a miglior vita ti ferma e…
“Ricorda! Se non ami prima te stessa nessuno potrà amarti”
“Devi smettere di cercare. Quello giusto arriverà quando meno te l’aspetti”
“Quell uomo non ti meritava, tu meriti di più”
“Il meglio deve ancora venire”
“Ma quando ti trovi un ragazzo?”
Ora.
Io non sono riuscita a dare una risposta. Sono stanca, e no, mettermi a discutere con una bisbetica mi mette tristezza.
No perché io accetto tanto, non tutto, tanto, ma…
La signora su d’età è una zitella!
Ora.
Che venga a fare la morale a me, che no, non ho un fidanzato, un po’ mi lascia basita.
Irritante.
E niente.
Io sono consapevole dei miei limiti, anche le, anzi alcune, persone intorno a me li conoscono.
“Marta!!! Sali???”
“Grazie Mà! Per una volta mi stai salvando…”