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EPISODIO 15:
Eccoci al nuovo episodio scritto a quattro mani con NEOGRIGIO
Marco era al bancone e aveva appena chiesto un caffè quando si sentì chiamare. Subito si voltò in direzione della voce, quindi del tavolino.
Lucia intanto era accovacciata alla ricerca di un qualcosa di inesistente all’interno della borsa. In quel momento avrebbe davvero voluto scomparire, ma tutte le prove per diventare la miglior illusionista della città in passato erano miseramente fallite, perché avrebbe dovuto andare a buon fine proprio quella?
“Andrea! Ma che bello! Cosa ci fai qui?”
“Marco ma tu e la tua Princess vi siete messi d’accordo? Stai avendo la sua stessa reazione vero Lucia? Lucia….Ma dov’è?”
Con uno scatto felino spiccato al momento giusto Lucia era riuscita ad allontanarsi rintanandosi nel bagno del bar.
Per una volta si congratulò con se stessa ma ora doveva capire cosa fare, come comportarsi, e non aveva molto tempo.
Da lì, infatti, poteva sbirciare senza essere vista anche se doveva stare attenta a non fare delle brutte figure con gli altri clienti del locale. La prima speranza era quella che Marco se ne andasse, e che questo avvenisse nel minor tempo possibile. Aveva deciso giusto la sera prima di affrontare le situazioni di petto, di non scappare, ma non pensava di doversi mettere alla prova così presto, tra l’altro voleva prima di tutto provare a riaffrontare Carla, studiare la sua reazione e poi… poi forse avrebbe affrontato anche Marco. Avrebbe avuto bisogno di qualche intensa lezione di interval trainig per scacciare le lacrime alla prima avvisaglia, ma ci sarebbe riuscita, un passo per volta.
Persa nei suoi pensieri non si accorse che Marco ed Andrea non c’erano più, forse si erano allontanati insieme. Era libera, di nuovo libera.
Uscì di fretta dalla toilette per sentirsi subito gelare il sangue nelle vene.
“Lucia! Ma dove eri fuggita????”
“Marco, Andrea, ciao. Sono andata un attimo in bag…beh, cose da donna”
Il rossore in viso si faceva sempre più evidente, ma Lucia riuscì a mantenere un aplomb degno di una donna di classe alla quale aspirava ma che ancora non era.
Con un sorriso sornione Andrea decise di affondare il coltello nella piaga: “ Marco mi ha appena detto che sta per sposarsi, cosa ne dici di ricomporre il trio? Vuoi essere la mia più uno? O vuoi che sia io il tuo, è lo stesso.”
“Sei un idiota! Andrea sei un’ idiota! Io non potrò esserci al matrimonio di Marco, sto partendo per Budapest!”
Lucia si rese conto che ancora una volta la sua reazione era stata esagerata.
Marco la guardò scioccato: ”Scusa, dov’è che vai??”
“Marco, vado a Budapest per lavoro. Non ho voglia di parlarne, non adesso, non con voi. Io vado, ho da fare.”
Lucia non lasciò il tempo per nessuna risposta, furente si avviò verso il parcheggio e maledisse la malsana idea di non acquistare la guida su internet ma di recarsi direttamente in libreria.
Alla disperata ricerca delle chiavi della macchina Lucia si appoggiò alla portiera.
Amava queste borse grandi, capienti e colorate, avevano solo un piccolo difetto, faceva sempre una gran fatica a trovare ciò che le serviva.
“Devi stargli lontana. Cosa c’è che non capisci di questa frase?”
Inizialmente non fece caso alla voce dietro di lei, non capì subito che la persona che stava parlando era Carla.
Quando sentì qualcuno picchiarle nella spalla si girò, la vide, sorrise e sbiancò.
L’espressione della sua amica, anche se forse ormai era da considerare una ex amica, era al di là di ogni immaginazione.
“Carla ti prego. Non è come pensi!”
“Lucia, non è mai come penso, ma se ti becco fare gli occhioni dolci a Marco…”
Lucia ignorò le provocazioni di Carla e si congedò.
“Devo andare. Ci vediamo prossimamente.”
“Anche no, piccola stronza!”
Lucia si liberò dalla stretta, salì in macchina e si avviò verso l’uscita del parcheggio.
Una ics grande come una casa era da mettere sulla casella di quella giornata decisamente da dimenticare.
Arrivata a casa, nel suo nido, laddove pensava di essere al sicuro, trovò una lettera nella cassetta della posta.
Pensò che la cosa avesse un che di romantico, chi scriveva ancora lettere? Iniziò a fantasticare, immaginando chissà quale scenario mentre apriva la busta.
Uno sconto del supermercato della zona la riportarono con i piedi per terra, era chiaro, oramai per essere notati si doveva essere originali, e questo supermercato aveva scelto di pubblicizzare gli imminenti sconti in questo modo.
Niente, non c’era niente da fare.
Una tisana avrebbe forse allietato quel poco che restava della giornata.