L’AMICO IMMAGINARIO

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Pixabay

Quando ero piccola avevo un amico immaginario che faceva tutto quello che volevo.

Era il prototipo di quello che da grande sarebbe diventato il perfetto uomo zerbino.

Crescendo l’ho perso, mi sono stancata di fargli fare tutto quello che volevo io e così non c’è più stato, nella mia testa si è dissolto come una bolla di sapone.

Crescendo ed essendo femmina, lo spazio che prima era ad uso esclusivo del mio amico immaginario è diventato ad uso esclusivo delle seghe mentali, delle vocine, chiamale come vuoi.

Oggi ho trentatré anni e di nuovo questo spazio è occupato.

In perfetto stile di statistiche e riflessioni, siamo quasi alla fine dell’anno quando per forza di cose il mondo che ci circonda ci obbliga a tirare le conclusioni, mi ritrovo con questo spazio diviso a metà.

Da una parte ci sono loro, le vocine, quelle che mi dicono, Marta stai facendo una cazzata, un’altra cazzata.

E tu ce l’hai un amico immaginario?Vero intendo.

Un amico immaginario ma vero. Non come le vocine che parlano dentro di te.

Una persona in carne ed ossa, che no non hai mai visto, che consideri il tuo amico immaginario.

Ma si! Dai! Quella persona con cui puoi parlare di tutto, non devi preoccuparti di apparire attraente, quella che puoi anche dimenticare di scrivere la buona notte, o il buon giorno, ma di sicuro il giorno dopo ti accoglie con un sorriso.

Quella che no, in realtà non conosci, non sai che profumo ha, ma sai che in qualche modo gli sei legata.

Ecco.

Io ce l’ho.

A me sta cosa è capitata.

Ora tranquilla, siediti e ti racconto com’è cominciata.

Tempo fa mi capitava di vedere, ma soprattutto di notare sempre più spesso numeri doppi.

Ci avrei sbattuto la testa per capire cosa volesse dire, perché a me.

Poi un giorno, mentre su di un social perdevo del tempo, ho notato una notifica.

Nulla di chè, ho aperto il messaggio ed era lui.

Il mio amico immaginario.

Oggi è passato del tempo da quel pomeriggio uggioso ed io ogni volta che noto un numero doppio apro il social e scrivo a lui, il mio amico non troppo immaginario.

Si, perché nel frattempo ho scoperto che tipo di persona è, come ragiona, cosa gli piace e cosa detesta, ecco perché è immaginario ma non troppo.

Questa cosa un po’ mi ha lasciata basita.

Io non so se è una coincidenza, io non so se è il destino o chissà cosa.

Io so che arrivata ad un certo punto avevo bisogno di rinascere, di essere spronata ed ecco che è arrivato lui, il mio Amico Immaginario ma non troppo.

Oggi, per ogni consiglio mi rivolgo a lui, oggi posso contare su di un amico vero.

Come quello che avevo da bambina, anche allora, avevo un amico immaginario, ma quello si è dissolto come una bolla di sapone con il passare degli anni, era il futuro prototipo di uomo zerbino, quello era solo immaginario, anche allora avevo un bisogno assoluto di fuggire dalla realtà.

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