A volte capita di farsi dei film, non sempre il film in questione è di quelli strappalacrime o strabordante di input positivi.
Capita che a volte sia così, senza un senso compiuto ed evidente se non sei più che predisposto.
Un temporale, un lampo, un tuoNo.
Mi hai scritto un messaggio, diceva così: Ogni colpo di fulmine è seguito da un tuo no.
Credevo che lo spazio fosse un errore del t9 (perché tanto ha le spalle larghe e si porta via tanta di quell’ignoranza che guarda..) invece no. Cioè no inteso come no. Come quello che ti dicevano da bambina mentre ti arrampicavi sulla lavatrice o sull’armadio (dai, l’avrete fatto anche voi, NO?).
Sbagliavo.
Parlavo con un conoscente, si discuteva dell’importanza dei treni, no non quelli fisici, quello del destino quelli che passano una volta e basta, o forse basta. Insomma. Si diceva che questi treni, o sarebbe meglio dire occasioni sono come i colpi di fulmini, se è perso è perso, insomma se è perso è un no.
Come il finale di tuono. No.
Niente, io c’ho provato e riprovato, la freccia non t’ha preso.
C’ho provato con una tegola.
Nulla, l’aiuto schivata, stavi prendendo il treNo mi hai detto.
A me succede così, leggo, immagino elaboro. E spesso, il risultato è lontano anni luce dal messaggio di partenza.