Ora.
Io posso capire che pronunciare parole generalmente sconosciute possa farti sentire figo ma, e sottolineo il ma.
Non so quale spirito si sia impossessato di me per evitare di intervenire in questa conversazione, veramente non lo so, ma sono stata in grado di stare zitta e fingere un’espressione indifferente.
Forse in molti al mio posto avrebbero reagito diversamente, ma io no, forte di tutti gli esercizi di autocontrollo che sto facendo in questo periodo, sono stata in grado di ignorare ciò che il mio cervello stava elaborando.
Ora.
Forse se solo fossi sorda in determinati momenti male non farebbe.
E’ raro che io utilizzi i mezzi pubblici, tendo a muovermi in macchina, generalmente con la mia macchina e con me alla guida ma, quando devo andare in posti particolari sono obbligata ad usare i mezzi.
Oggi sono andata in città in treno.
Non commentiamo la pulizia dei vagoni, lasciamo stare, il mio concetto di pulizia è diverso.
Non commentiamo la percentuale di persone diversamente proporzionale alla capienza del vagone, le mie capacità matematiche senza l’uso della calcolatrice sono limitate, molto limitate.
Scelgo di prendere il treno delle otto e quarantacinque, sperando di evitare le orde di ragazzini che si recano a scuola, ecco, già da qui potrei pensare che la mattinata è iniziata male, molto male.
Il treno precedente non è arrivato, forse in ritardo, forse chissà, non è dato sapere a noi poveri ed ultimi utenti paganti (tra l’altro).
Ci lanciamo sul vagone, la speranza di fare il viaggio seduta svanisce il secondo successivo al quale ho messo piede sul vagone, va bè sicuramente non cadrò, siamo pressati.
Davanti a me due ragazzine che avranno forse quindici anni stanno disquisendo sul fatto che oggi si stecca, insomma, si salta la scuola, e fin qui. Quanti di noi non hanno bigiato almeno un giorno?
E’ il resto del discorso che ho involontariamente ascoltato ad avermi lasciato basita.
- Oh! Hai visto lo youtuber ieri sera?
- Si ma zia! Quanta ignoranza?
- E’ vero! E’ proprio scemo.
- Anche quando ha detto “Se solo avessi i tuoi anni”, ma quanto è ignorante?Dove cazzo ha studiato?
- No guarda ça va sans dire
- Ma dai!Dove l’hai imparata questa?? Lo dovremmo insegnare a quel cafone!
Ora, il dubbio nasce spontaneo.
Ma dov’è l’errore? Ecco che l’amica di bigiata arriva in mio soccorso.
- Certo che se solo parla in italiano potrebbe avere molte più visualizzazioni. “Se solo avessi..” Che ignorante! Ma come fa a non sapere che si dice “se io avrei?”
Bene.
A questo punto io mi sono immaginata la scena che stavo vivendo in terza persona.
Hai presente nei cartoni animati quando il protagonista prende una martellata in testa?
Ecco quella ero io, sempre fingendo disinteresse a tutta questa dose eccessiva di regole grammaticali.
Che poi.
Ti sbilanci con frasi fatta non italiane e non sai apprezzare un cazzuto condizionale.
Ora, parliamone.
La mia inclinazione a fare la di più mi avrebbe portato (anni indietro) a chiederti cosa significasse esattamente la frase ça va sans dire. Ma sono cresciuta e no ti ignoro.
Non faccio la saputella, la saccente, ma un condizionale io, sono in grado di usarlo in modo corretto.
Beata ignoranza, ça va sans dire.