INCONTRI SURREALI

grocery-936058_960_720.jpg

Pixabay

“Senti vecchia, adesso mi hai rotto il cazzo.”

Si, va bene, io sono insofferente, nonostante i buoni propositi mi abbiano accompagnato durante il tragitto, giunta qui, al supermercato questi, hanno deciso di aspettarmi fuori, nel tepore dell’abitacolo, in attesa.

Tante cose potrebbero essere scritte, altrettante solo pensate, ma.

La frase sopra riportata è stata pronunciata da un moccioso verso una persona adulta, presumibilmente la mamma, ora.

Fosse stata la mia, di mamma, già al Vecchia, mi avrebbe rifilato un malrovescio da causarmi una visita improvvisa ed instantanea da un ottimo chirurgo plastico facciale, ma lei (di mamma) no.

Mi ha rivolto uno sguardo mortificato mentre io lanciavo segnali di fuoco verso il moccioso.

Poi, ho elaborato successivamente la seconda parte della frase, mi hai rotto il cazzo.

Ora.

Il moccioso in questione puzza ancora di latte, non supera i sei anni, forse resterà basso di statura, ma fidati, è veramente piccolo.

Ora.

Se solo mi fossi permessa io, e non solo alla sua età, di pronunciare, anche solo di pensare una frase del genere, mia madre, ma anche il resto del parentato mi avrebbero disconosciuta, preparato valigie e viveri di prima necessità e spedita in burundi per riflettere sull’accaduto, le (di mamma) no.

Ha guardato il moccioso e con un sorriso leggermente isterico, gli ha detto con calma di non preoccuparsi che a breve sarebbero stati fuori di lì, guarda me e:

“Mio figlio è insofferente ai centri commerciali. Devo avere pazienza.”

“Signora, anche io sono insofferente ai centri commerciali, ma se solo mi fossi permessa di rispondere così a mia madre, oggi non sarei qui, a portare pazienza con lei”

“Non ha figli?”

“No.”

“E’ chiaro che la sua concezione di pazienza è diversa dalla mia”

Incasso, fingo comprensione e pago il conto, ma dentro di me rifletto.

Sarà vero che non ho figli, sarà vero che ho una concezione diversa di pazienza, ma cazzo, l’educazione quella ce l’ho anche io! E no, neanche durante il sol leone, ferma in colonna in autostrada mi permetterei di dire a mia madre, Vecchia, mi hai rotto il cazzo!

Pubblicità

DESTINO

shopping-1165618_960_720.jpg

pixabay

E’ cosa nota che io non sopporti dover andare al supermercato.

Oggi mi sono sforzata di trovare un valido motivo dopo che ho deciso di ignorare l’ urlo del silenzio del mio frigorifero.

Mi sono alzata di buon ora, e complice una giornata di ferie dall’ ufficio, scelgo di fare un’opera di bene.

Bene.

Inizio più tardi, adesso vado al supermercato…

Chissà quale strano individuo incontrerò.

Sono certa che qualche bacato/a mentale incrocierà il mio cammino, ecco, mi auguro di ricordarmi di prendere il carrello così potrò investire il/la malcapitato/a con le ruote vincendo il primato di miglior angolo dell’armadio (hai mai provato a perdere un dito del piede, di notte al buio, ed internare tutte le tue imprecazioni per evitare di svegliare la nazione vicina alla nostra?).

Ecco.

Ultimamente tutte le volte che vado a fare la spesa, incontro un qualcuno che mi irrita, partiamo dal presupposto che già detesto doverci andare per tanti, anzi tantissimi motivi, ma.

Se il buongiorno si vede dal mattino, statemi lontano perché la giornata si preannuncia di fuoco.