Ho sempre pensato che l’Africa nascondesse paesaggi meravigliosi.
Ho sempre creduto fortemente nel mal d’Africa.
Ho sempre pensato che un artista si definisce tale quando riesce a stupire.
E lui è un artista.
La notizia è questa:
Il Lago Natron, in Tanzania, è un lago salino di bassa profondità, la cui concentrazione di sodio è tale da rendere l’acqua viscosa al tocco: non solo, attira colonie di cianobatteri responsabili per la caratteristica colorazione rossa-arancione delle sue acque.
Il Latron, il carbonato idrato di sodio, un sale minerale che nell’ antico Egitto veniva utilizzato proprio per imbalsamare le mummie. Gli egiziani lo raccoglievano dal letto dei laghi alcalini ormai secchi, e lo utilizzavano per le sue proprietà prosciuganti ed antibatteriche: se immergete un corpo nel natron, esso ne risucchierà tutti i liquidi e, contemporaneamente, i microorganismi responsabili della decomposizione saranno mantenuti a distanza.
In realtà gli animali, morti per cause naturali, sono caduti nelle acque del lago e sono stati preservati per diversi mesi dai sali che esse contengono. Brandt li ha “ripescati”, e posizionati per ottenere esattamente l’effetto voluto.
La cosa forse più interessante della nicchia ambientale del Lago Natron è che, nonostante esso sia piuttosto inospitale per la maggior parte delle forme di vita, non è affatto disabitato: sulle rive, infatti, dove sorgenti minerali calde moderano la salinità dell’acqua, proliferano alcuni tipi di alghe; queste alghe sono un cibo particolarmente ricercato da una specie di tilapia – un pesce tropicale – che vive nei pressi delle sorgenti, e dai fenicotteri.
Il Lago Natron è uno dei luoghi di nidificazione principali per i fenicotteri. Questi ultimi non soltanto riescono a filtrare, con il becco, le alghe dall’acqua salata, ma addirittura sfruttano a loro vantaggio l’ambiente poco confortevole: costruiscono i loro nidi fangosi vicini alla riva, in modo che la poca acqua che li circonda (viscosa, imbevibile, dall’odore nauseabondo) costituisca un efficace deterrente per i predatori.