MONDIALE

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Lo sapevi che nel 1934 il dieci Giugno era una Domenica?

No, non è questa la notizia che ho letto.

Lo sapevi che ottantuno anni fa…

Dai, dai.. creiamo suspense.

Comunque tutti pronti???

Quest’anno ci saranno gli Europei, oggi, inizieranno esattamente stasera, tra qualche ora ci sarà la prima partita…

Non chiedetemi chi gioca contro chi.

Io sono solo pronta ad incanalare l’attenzione verso quello che una volta si chiamava tubo catodico per sbirciare tra un goal e l’altro il momento in cui il capitano di una nazione, quella che confina con la Spagna e l’Oceano, hai capito?

Ecco.

Io sarò pronta a guardare quando farà goal.

Perché?

Ma semplice, quell’adorabile giocatore, ogni volta che fa goal compie un gesto mozza fiato!

Non sai quale?

Beh! Non ti resta che attendere il momento come me…

Vedrai accadrà!

E… anche tu resterai senza fiato, per buona pace di tutte le tartarughe in retroflessione della crosta terrestre!

 

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Ti capita mai???

Scrivi così a… come potrei dirlo? No dai, uso un francesismo, scrivo così oggi.

Scrivo a Cazzo!

Esatto…

La mattinata si sta dimostrando difficile…

Con il lavoro che faccio la tensione inizia ad essere palpabile, in realtà lo è già da un po’, ma con la mia flemma mi accorgo del mondo intorno con un discreto ritardo, che poi a volte potrebbe essere una fortuna…

Ti è mai capitato?

Implodi per non esplodere, perché se sbotto, oggi, ma anche ieri so’…. Mazzi pe’ tutti.

Non che abbia qualche rabbia repressa o segretamente sottovalutata, semplicemente perché in questo periodo dell’anno gli impegni, le scadenze, gli obblighi ed i doveri si accoppiano lievitando in maniera esponenziale.

Ecco che dalla dichiarazione dei redditi passi alla compilazione degli assegni familiari, per poi aiutare qualcuno a decifrare quei codici sulla busta paga, per poi completare gli studi di settore, per poi inviare le deleghe per poi…. BASTA!

Mi isolo, entro nel blog e scrivo, e leggo, e commento, e non tengo a mente cosa ho letto e cosa no, e quindi rileggo, ma poi mi sembra di vivere un deja vu’, e allora torno all’articolo, e ci ripenso.

E che cazzo!

Basta! Necessito di un minuto prolungato di relax.

Ecco mi piacerebbe che l’orologio si fermasse per un po’, così riprendo fiato, coordino le energie, rivaluto i punti focali e riparto.

No perché se continuo così “esco pazza”, e no, non è un modo di dire, ma un dato di fatto.

Dall’ ufficio stasera esco pazza.

Perché poi in fondo, pazza lo sono sempre stata, quindi uscirò esattamente come sono entrata, semplicemente con qualche ora di lavoro in più, insomma, con un giorno in meno di lavoro da fare….