LO SPORT DEL DISABILE

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Immagine presa dal web

Sono queste le notizie che mi piace leggere.

Sono questi i fatti ai quali telegiornali, giornali e radiogiornali dovrebbero dedicare ore e ore ed ancora ore.

Sono queste, invece non è così.

Ti resta la speranza (seppur debole) di considerare vera la notizia senza poterla verificare, insomma.

Ci credi e basta.

A me è sempre piaciuto crederci e basta.

La notizia è:

CIECO INGAGGIATO DA UNA SQUADRA DI FOOTBALL

Già nel titolo potrei immaginare un sorriso negli occhi di te che leggi, perché a volte è bello sapere che cose un poco incredibili mandino in frantumi la nostra realtà:

La sua triste storia è iniziata all’età di 8 anni, quando gli è stato diagnosticato un tumore all’occhio sinistro. Per evitare che si propagasse al cervello i medici hanno dovuto asportare l’occhio. Dopo anni di cure, anche l’occhio destro ha avuto lo stesso destino.

Da grande fan della squadra di football della University of Southern California, i Trojan, ha chiesto di vedere le loro partite e partecipare ad un loro allenamento prima dell’intervento che lo avrebbe reso cieco a vita. Crescendo ha cercato di capire come sfruttare al meglio questa sua passione per il football e ha capito che poteva pur sempre giocare come long snapper, il ruolo in cui il giocatore tiene il pallone in mano appoggiato a terra e fa partire l’azione. Si tratta, infatti, di una posizione costante, dove contano molto le sensazioni.

Così Jake si è presentato all’allenatore della squadra del liceo che frequentava. Inizialmente è stato preso poco sul serio ma, ripresentatosi all’inizio della stagione successiva, dopo essersi duramente allenato, la squadra e l’allenatore hanno capito che il ragazzo faceva sul serio.

Una volta entrato nella squadra della scuola superiore ha capito che nulla era impossibile, così ha fatto il provino per la squadra dei Trojan ed è stato selezionato, riuscendo a scendere in campo non come mascotte o fan, ma come vero giocatore!

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6 pensieri su “LO SPORT DEL DISABILE

  1. Luca ha detto:

    Hai ragione Marta; questa è quel genere di notizia che fa piacere sentire! Tanto per farti un esempio: io tiro con l’arco, e tra le persone ce ne stanno alcune (ad iniziare dal presidente dell’associazione) che tirano sulla sedia a rotelle. Mi rendo conto che non è la stessa cosa, però anche tirare dalla sedia a rotelle non dev’essere semplice. Buon pomeriggio! 😉

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