
Immagine presa dal web
Sono una stronza.
Una grandissima stronza, e ti dirò, che ne vado anche abbastanza fiera.
Ieri chiedevi di inventarmi un racconto e io l’ho fatto.
Quindi, seguendo la mia logica, stronza non lo sono affatto.
Mi hai detto che il mio racconto non ti è piaciuto.
E qui ancora una volta cadiamo nella storia che “sono punti di vista e io non ne sono responsabile.”
Ora.
Se te la prendi per così poco non oso immaginare quando la stronza la faccio con cognizione di causa, e fidati (Non hai alternative) l’idea di essere stronza non mi è neanche lontanamente balenata nella testa.
Insomma.
Questo tuo complimento gratuito ( perché si, a volte sentirsi dare della stronza può essere un complimento) nasce da, a tuo dire, una mia svogliatezza d’impegno.
Ora.
Ti consiglio, e si! lo faccio anche io gratuitamente.
Di fare pace con l’ italiano, intendo il linguaggio, parlato e scritto, perché no, non funziona così, non è sufficiente mettere vicino due termini di cui ignori il significato per essere considerato un uomo dal linguaggio forbito.
Ora.
Già su uomo avrei una serie di aggettivi che ti farebbero apparire tutt’altro, ma tralascio.
Su forbito invece… Lasciamo stare.
Dicevo.
Il mio racconto era questo.
E’ notte, è quasi l’ una ed io fatico a prendere sonno, mi giro e rigiro in questo letto che sento troppo vuoto.
Il lenzuolo è freddo nonostante la temperatura stia iniziando ad aumentare.
Sento un leggero rigolo di sudore che mi scende lungo la schiena, mi giro, magari sarò più comoda.
Sto vivendo uno stato ansioso, non capisco cosa mi succeda, non mi era mai successo di faticare tanto per dormire… Forse so di cosa avrei bisogno…Grazie Morfeo per essere arrivato anche oggi.
Io credo che dovresti essere ben felice del fatto:
- che non ho problemi di insonnia.
- che non soffro di solitudine.
Invece di lamentarti sempre e comunque prova a vedere il lato positivo delle cose.
Hai un’ Amica che ha tanti problemi veri e presunti ma questi no!