TRA STORIA ED ARTE

la_posa_della_prima_pietra_di_cinecitta_29_gennaio_1936

Immagine presa dal web

Finalmente anche l’ Italia ha un concorrente diretto di Hollywood.

Qui, sono stati girati grandi capolavori, tutt’oggi è la città del cinema più grande in Europa.
Tutti almeno una volta nella vita abbiamo visto, intravisto, immaginato una scena di un film passato da qui.

Era il 1937 quando nacquero.

Quando si dice che il regime fascista non ha fatto solo male potremmo addurre come scusante anche questa cosa.

Si dice che:

Dall’inizio degli anni Trenta, il regime fascista intuisce le potenzialità del cinema come strumento di propaganda e adotta una serie di provvedimenti, che hanno l’effetto da un lato di scoraggiare le importazioni di film stranieri, dall’altro di alimentare una produzione locale. Il prodotto finale di questa strategia è la cosiddetta Legge Alfieri del 1939, che istituisce l’Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC)

Il 28 aprile del 1937 è il giorno dell’inaugurazione e a presiederla è Benito Mussolini. Il complesso che si trova davanti è qualcosa di completamente inedito in Europa e potrebbe fare invidia agli Americani: 73 edifici (tra cui 16 teatri di posa, dotati delle strumentazioni più all’avanguardia), 40mila mq di strade e piazze, tre piscine per le riprese sott’acqua, 35mila mq di giardini, 900 dipendenti fissi.

Una vera “città del cinema”, di nome e di fatto, dove trovano spazio l’Istituto Luce (memoria storica degli albori del cinema italiano) e il Centro Sperimentale di Cinematografia (tutt’oggi la più antica fucina italiana di attori e registi). Prima pellicola ad uscire dai nuovi studios è Scipione l’Africano (1937) di Carmine Gallone. La censura fascista non consente grande libertà di generi, per cui prevale in questa prima fase un cinema d’evasione, fatto di sentimenti passionali e di uomini forti e risoluti come Amedeo Nazzari e Massimo Girotti.

Il periodo d’oro per Cinecittà arriva negli anni Cinquanta con il filone peplum (termine che nell’antica Grecia indicava la tipica tunica femminile), ossia dei “film storici in costume” (legati al contesto biblico o all’Impero romano), che trovano qui la location ideale: da Quo vadis? a Ben Hur, passando per Gli ultimi giorni di Pompei. Negli stessi anni escono i primi capolavori firmati daVisconti, De Sica e Fellini, destinati a fare scuola nei decenni a venire.

Il suo ruolo di memoria storica del cinema italiano e internazionale si conferma in questi anni, soprattutto attraverso il prezioso lavoro del centro per il restauro e recupero di pellicole, sia in bianco e nero sia a colori.

Beh, abbiamo anche qualcosa di cui essere orgogliosi.

http://www.accaddeoggi.it

 

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7 pensieri su “TRA STORIA ED ARTE

  1. CriticaComunista ha detto:

    Era propaganda Marta, per quanto nel fascismo vi erano le grandi opere pubbliche (come la stazione di Firenze), non deve servire da metodo di revisione del suddetto periodo. Se proprio vogliamo fare un paragone, basta vedere tutto quello che si è creato in tutta la storia italiana (Romani, Siculi, Fenici, ecc…).
    Cinecittà è bella (ci sono stato) ma il periodo in cui è stata edificata no.

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    • Marta Vitali ha detto:

      Io non entro nel discorso storico… Io mi sono limitata a ricordare che oggi come allora era stata creata quest’opera… Poi ognuno in base alla storia che sceglie di leggere ha una propria interpretazione di cui io mi guardo bene nell’esprimere opinioni perchè non sono sufficientemente informata…

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      • CriticaComunista ha detto:

        Certamente. Il punto è che oggi viene fatto revisionismo e magari si possono usare queste informazioni, per dire che Mussolini era un brava persona (come se avesse costruito lui direttamente Cinecittà). Parlo di falsi miti Marta. Cinecittà rimane di certo un gioiellino del nostro Paese.
        Per il resto, è stato interessante leggere il post.

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  2. kikkakonekka ha detto:

    Sono stato a Cinecittà un anno e mezzo fa, con tanto di guida turistica.
    E’ bellissima, e le location ti lasciano davvero a bocca aperta, quanto sono maestose, belle e realistiche. C’è anche un museo con ricostruzioni storiche di film girati lì.
    Consiglio una visita specialmente con la guida che spiega i particolari, ne vale davvero la pena.

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