
Immagine presa dal web
Quante ore passate a giocare a Tetris.
Quanti viaggi con destinazione “Cervia” o “Gabbicce Mare” con nella console super Mario.
Eccitazione per il superamento di un livello.
Sconforto per l’ incapacità di superarne un altro.
Stupore laddove trovavo un passaggio segreto.
Dispiacere quando non riuscivo a salvare la principessa.
La mia infanzia è stata cambiata grazie a questa console.
Dopo di LUI il mio mitico Game Boy grigio con i tasti rossi e lo schermo verde è arrivato il Game Gear, clone evoluto ma mai eguagliabile.
Un’altra storia, un’altra vita.
Era il 1989 quando questo videogioco portatile venne alla luce grazie a qualche mente diabolica americana.
Avevo 6 anni.
Non sapevo ancora leggere bene, iniziavo a scrivere, ma nessuno era più bravo di me a giocare a Tetris.
Ancora oggi, è conservato nel terzo cassetto della scrivania, prontamente sprovvisto di pile per evitare che si corrodano e compromettano un’eventuale futura accensione.
Come dimenticare poi, un altro gioco che ha fatto la sua storia, che è stato il precursore di manuali segreti per giochi d’asporto.
The legend of Zelda, ancora oggi esistono versioni rivisitate di questo gioco, ma nessuna può eguagliare in fatto di stupore ed interesse suscitato la prima cassetta di gioco.