FELICE, NON DI NOME, MA SPESSO DI FATTO

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Immagine presa dal web

Vi svelo un segreto.

Che poi tanto segreto non è.

E’ scritto tra le righe di moltissimi miei post.

Comunque.

Io credo che se tornassi indietro affronterei un altro percorso scolastico.

Perché spesso mi sono sentita dire, “Marta, sei una psicologa mancata”

Ora.

Tralasciamo la questione che:

  • non è mai troppo tardi per….,
  • che c’è sempre tempo finché respiri…

e via dicendo con tutte queste frasi fatte che spesso lasciano il tempo che trovano, ed altrettanto spesso non trovano spazio.

Ho scelto, ed affrontato un percorso scolastico diverso, ma nonostante questo quando una persona sceglie di mostrarmi le sue debolezze sono pronta per accogliere tante sfumature di quel carattere che si delinea difronte a me.

Si, perché ho notato che spesso le persone lanciano segnali d’aiuto non per forza di cose a parole.

Capita, che spesso sia un gesto piuttosto che un’immagine che il tuo interlocutore ti mostra.

Non è sempre e solo la parola l’ arma usata per dimostrare ad un terzo che nonostante la nostra forza necessitiamo di aiuto.

Ecco.

Su questa lunghezza d’onda ho navigato (pardon, cazzeggiato) in internet ed ho scoperto che.

  • Esistono vere e proprie tecniche che permettono la riscoperta della felicità.
  • Che essere felice può essere un dovere e non solo un piacere.
  • Solo dopo un buon allenamente la “felicità” può essere un riflesso incondizionato.

Ora.

Non so quanto di vero ci sia tra queste righe, non so se la felicità possa sempre essere raggiunta, di certo so che.

LA CONTENTEZZA, che si scosta dalla felicità, PERMETTE LA VISIONE DELLA SITUAZIONE IN MODO POSITIVO-REALISTA, piuttosto che negativo-realista.

Insomma, io non sto dicendo che se giri sorridendo la vita sarà sempre e solo rose e fiori.

Io sto dicendo che sorridendo potrai essere più portata nel cogliere le belle occasioni che la vita ti propone.

Cammini per strada a muso lungo e testa bassa, non puoi ammirare il nido di rondini lassù in cima al pioppo.

Ecco questo voglio dire, insomma, prova a vivere come me, e vedrai che ti ricrederai.

Poi, lo sappiamo tutti, la felicità è un attimo tra due momenti bui, ma il nostro gioco sta nel ridurre al mimino la durata del tempo buio.

12 pensieri su “FELICE, NON DI NOME, MA SPESSO DI FATTO

  1. kikkakonekka ha detto:

    Ti capisco.
    Dopo aver sofferto anni fa di depressione, ora ho cambiato alcuni miei atteggiamenti, tipo quelli di essere davvero più sorridente, non solo verso gli altri, ma specialmente verso me stesso e la natura.
    Non lo faccio per essere “felice”, ma solo per trovare un modo di star bene con me e con l’ambiente e le persone che mi circondano.
    E’ un metodo che con me sta funzionando molto bene.

    Gli inglesi dicono “Happiness is an option” dove “option” è tradotto con “scelta”.
    Ciò significa che per essere felice devi volerlo.

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  2. Erik ha detto:

    Sante parole, positività attira positività così come negatività attira negatività…pochi cazzi.. per dirla in poesia… perchè da un evento negativo puoi ricercare e cogliere sfumature positive o trasformabili in tali, e viceversa… in tutti i sensi… l’approccio alle cose non determina il loro valore assoluto, determina parte di ciò che ci arriva o colpisce, il resto lo facciamo noi…

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