UNIONI CIVILI E PROBLEMI SOCIALI

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Questa storia delle Unioni Civili mi sa che ha un po’ preso la mano ai nostri politici.

Non che io non creda che sia una questione importante, a livello morale, umano, civile o chissà quale altro termini.

Semplicemente penso che, siamo tutti umani, quindi dovremmo avere tutti lo stesso diritto di “vivere felicemente”

E’ giusto? E’ sbagliato? Forse si, forse no, ma resta il mio pensiero.

Punto.

Detto questo preferirei che i Nostri politici, che poi nostri…. Non sono nemmeno stati scelti da noi, o da voi che votate…

Si preoccupassero di ben altri problemi.

L’ economia, le aziende che falliscono grazie alla morsa contributiva, l’ IVA che hanno aumentato, ma di cui nessuno parla, l’ Europa che ci considera dei poveri disgraziati…
Ecco, io preferirei che i nostri politici si occupassero di problemi veri, e non di queste questioni.

Certo, anziché alzare un polverone mediatico per le Unioni Civili insabbiando tutti gli altri provvedimenti che stanno attuando, preferirei che queste questioni vengano approvate con un approccio ateo, perché se è vero che viviamo in un Paese civile, è (anzi dovrebbe) essere altrettanto vero che non dobbiamo ( e non possiamo) permettere che le loro idee personali prendano il sopravvento.

Detto questo.

E’ vero che sono loro che devono siglare le leggi, è vero che una volta affrontato il problema questo dovrebbe essere risolto e quindi non essere più considerato come problema.

Io non dico che non dobbiamo allinearci alle idee di altri paesi molto più evoluti rispetto a noi.

Dico soltanto che abbiamo ben altri problemi, che il polverone mediatico lo dovremmo alzare su ben altre questioni, non su questa che dovrebbe mettere tutti d’accordo.

Perché l’ egoismo non serve a nulla, se tu non sei d’accordo, non è giusto impedire ad un’altra persona di “vivere felice”.

Questo dico.

Buona serata a tutti!

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…”SE FUNZIONA NON SI BUTTA!”…

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Qualche giorno fa ho espresso (questi collegamenti ipertestuali mi fanno impazzire – aspetta e capirai-) il mio disappunto per l’esagerazione dei costi delle spese di spedizione per le capsule Nespresso.

Ovviamente l’ ho fatto a modo mio, ho costruito un articolo, ampiamente elaborato dalla mia malsana mente e da lì sono nati una serie di commenti.

Dato che sono “braccine corte” o forse sarebbe meglio dire “sono monca” tendo ad acquistare su Internet SE e SOLO SE le spese di spedizione sono alla mia portata, insomma se non superano i 50 cent, oddio ho da ridire anche su questa cifra…

Oggi riaprendo la credenza ho visto spuntare in fondo al mobile coperta da chili di cianfrusaglie una moka, così mi sono ricordata che Rebecca Antolini mi ha consigliato di rispolverarla quando finite le cialde attendo di effettuare l’ acquisto successivo in fase di promozione e senza spese di spedizione.

Fin qui tutto chiaro? Bene.

Ho solo una capsula, sono disperata, non ci sono promozioni e non ho tempo di andare al negozio.

Apro la credenza, vedo lei, la Moka.

Mi considero fortunata perché in casa mia vige la regola del:

“Se funziona non si butta!”

Ecco questa regola nel corso degli anni mi ha un po’ rovinata, certo in questo caso mi ha salvato…ma:

  • voglia mo parlare della bicicletta d’ epoque conservata in cantina??
  • vogliamo parlare degli stracci, oddio stracci, dei fili per il pavimento, meticolosamente conservati nel mobile sul balcone che non si chiude più(No, non è rotto)?
  • vogliamo parlare dello schiacciapatate rovinato perché è passato dalla lavastoviglie (ma è un regalo e ci sono affezionata)?
  • vogliamo parlare delle pentole senza manici, che non si usano perché ti scotti, ma non si buttano perché cuociono bene?

Potrei fare un elenco lungo un giorno di lettura e massacrarvi i cosiddetti con tutte le cose conservate in casa mia cosi perché – perché c’è sempre un perché -, ma credo che queste quattro informazioni siano sufficienti.

Io sono per il “Non serve? Ok butta!” le persone che ho intorno invece sono “Non lo usi in questo momento? Non si sa mai, mettilo dove non da fastidio.”

Ecco, forse questa volto ho torto io, ho detto FORSE, non cantare vittoria, non fare un balletto tibetano imparato da bambina e conservato per l’ occasione, FORSE.

Forse no però… Perché piuttosto bevo il Nescafé, che tra l’ altro mi piace.

 

DIETA

Obiettivi-Coaching

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Il mood di questo nuovo mese è “a sto giro la dieta la seguo”

Perché il mio problema non è tanto andare da un nutrizionista, dietologo, fai dame, fai da te, o checchesenedica.

Il mio problema è la costanza, no non è una persona, non costanza nel senso di nome proprio, costanza nel senso di essere costante a…

Non sono mai stata costante in niente, neanche nelle cose che mi piacevano, figurati se riesco ad esserlo per qualcosa che fa bene a me, alla mia salute, alla mia salute mentale.

Ci devo provare, per l’ ennesima volta devo provare a mettermi a dieta, seguire il regime, seguire le regole.

Perché fondamentalmente il mio problema sono sempre state le regole.

Vuoi che ti rifiuti un compito, bene, imponimelo.

Sin dalla scuola ero così.

Non ho voluto studiare il tedesco perché troppo intriso di regole.
Non facevo i lavoretti in classe perché dovevo rispettare le regole.

Non riesco ad essere costante neanche nel lavoro, c’è il giorno in cui rendo per cinque persone, e cinque persone come me valgono sei barra sette per te, e c’è il giorno in cui non ho voglia di fare un benemerito.

E quindi?? E quindi provo a scrivere cercando di autoconvicermi che devo riuscirci, o almeno devo provarci.

La nuova dieta povera di grassi, povera di calorie, povera di… un sacco di cose è però ricca di scelte.

Quindi posso scegliere cosa mangiare oggi, come mangiarlo e in quali quantità.

Forse così riesco a fare un’ eccezione ed iniziare a seguirla.

Forse solo così la mia testa si convince che non sto seguendo le regole, che ogni giorno trovo l’ eccezione per ovviare all’ ovvietà del “ se mangi poco dimagrisci.”

Perché diciamocelo, è una gran boiata.

Io ho provato a mangiare poco, ma l’ ago della bilancia non scendeva, anzi.

Certo, mangiavo solo cioccolato, ma ci sono diete monotematiche, no??

La smetto con le auto giustificazioni che non fanno bene a nessuno, nemmeno a me.

Quindi mi impegno, ci provo e forse potrò riuscirci.

Ma… dove lo trovo il tempo per mettermi a scegliere cosa e come mangiare???

Ecco lo sapevo che avrei trovato un’ altra scusa per trovare la giustificazione il giorno in cui dirò “ho fallito, ancora.”