CAMILLA

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Spesso mi perdo a pensare ad esempi positivi che mi aiutino a trovare il lato “bello” della medaglia durante le giornate più faticose.

Quando non lo trovo ripenso al periodo in cui stavo avverando uno dei miei sogni nel cassetto.
Quando stavo scrivendo il mio primo libro (forse anche l’ ultimo, chissà).

Quando cercavo ad ogni costo di sottolineare il lato malinconico ma fiducioso di una ragazza immaginaria che si ritrova ad essere al centro della scena senza essere preparata dalle esperienze di vita.

A volte l’ ingenuità può correre in tuo aiuto, spinta dall’ entusiasmo ti catapulta al centro della scena senza che tu te ne renda conto.

A volte sei talmente impegnata a capire cosa ti sta intorno che ti sfugge un dettaglio, si frantuma quel pilastro che credevi fosse indissolubile.

A volte capita che con le buone intenzioni un cattivo momento venga annebbiato da ciò che di bello la vita potrebbe riservare…

Ho provato a raccontare la festa del mio Paese raccontata dagli occhi di quattro ragazzi, giovani, inesperti, pronti a cogliere le possibilità che la vita riserva, rischiando, cadendo e rialzandosi.

LA FESTA DEL PAESE di MARTA VITALI

Io c’ ho provato..

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RISVEGLIO

Immagine presa dal web

Immagine presa dal web

Non è il primo giorno di freddo pungente, è il secondo, mai come stamattina ho intrapreso un discorso mentale con la Claio.

Ti starai chiedendo chi caspita sia la Claio, lei è (perché è femmina!!) la mia macchina.

Mai come questa mattina sto sognando di avere il teletrasporto sul tasto “on” e catapultarmi, delicatamente si intende, dentro di lei.

Mai come questa mattina il freddo mi sta riportando alla vita pungendomi ed infastidendomi.

Mi sento come una nonnina (perché no?anche la mia) che ogni mattina si alza con un dolore diverso, anche quel muscolo, osso, cartilagine che ignorava di avere… io anziché il dolore sento il freddo… e poi questa bufera, che tu chiamerai brezza, che mi scompiglia i capelli, che mi fa lacrimare gli occhi che mi IRRITA DA IMPAZZIRE.

Ecco, questa è la classica mattina in cui vengo riportata alla realtà semplicemente aprendo la porta di casa, pronta per intraprendere il mio solito tragitto casa lavoro, lavoro casa.

Detesto il freddo, così come il caldo… strano eh? Io che per natura sono o bianco o nero, difficilmente amo il grigio, quando si tratta di stagioni preferisco la via di mezzo.

L’ arietta che ti sfiora la pelle, il sole pallido che illumina il cielo, le nuvole bianche che sembrano cotone. Nulla, Nulla di tutto questo stamattina.

Il cielo è grigio, il meteo chiama neve, io chiamo il letto, dopo aver chiamato l’ ufficio ed aver preventivamente annunciato la mia assenza.

Dall’ altro capo del telefono la collega, sicuramente con il sorriso sulle labbra si lascia sfuggire:

“Dai Marta, non fare la scema! Alza il culo e vieni in ufficio, non nevicherà… vedrai!” Io come al solito dopo averle augurato tutto il bene del monde le dico…

“E se ti sbagli???Guarda che cielo, guarda il meteo…Sono nei guai…”

Tutto questo mentre percorro il tratto casa auto, 15 passi scarsi, apro la portiera, mi siedo in macchina accarezzo la Claio e…

“Vedrai, non nevicherà, lo dice anche il meteo….!”