Chissà come sarà quando tra un po’ di tempo rileggerò i miei post, le mie riflessioni, chissà se anche lo schermo del tablet riuscirà a trasmettermi la stessa sensazione che provo quando riapro un diario di scuola, che poi come tradizione rispetti, relativo alla scuola i miei diari non hanno nulla. L’ unico richiamo è “abbasso la scuola…”
Si perché come ogni bambina, ragazzina, adolescente che si rispetti anche a me non piaceva andare a scuola, non vedevo l’ ora di “diventare grande” (sono tutto’ora in attesa), di vivere nel mondo degli adulti di avere le mie responsabilità ed il mio lavoro, di essere indipendente e comprarmi tutto quello che desideravo.
Poi cresci, diventi adulta, e ti penti di non esserti goduta fino in fondo l’ età, si perché siamo sempre qui a rimpiangere ciò che abbiamo lasciato indietro, ciò che non abbiamo vissuto appieno perché speranzosi di avere di più sempre di più..
Cresci, non diventi grande, perché grande abbastanza non lo sarai mai, resterai con quell’ attesa che avevi da adolescente, quando spaccavi tutto, quando dicevi ” Io diventerò, io farò…” parlavi di un ipotetico futuro, che ancora oggi immagini, perché ancora oggi non sei soddisfatto di ciò che stai diventando, ti manca sempre qualcosa, quel qualcosa in più che ti aiuterebbe ad essere qualcun altro.
Io ho tante passioni, tanti desideri, crescendo ho mutato un po’ il carattere, se mi guardo indietro vedo un’ adolescente come tante altre, con dei sogni nel cassetto che sono ben custoditi, non prendono polvere, perché sono convinta che quel cassetto deve restare ancora chiuso, per un po’.
Quelli della mia generazione sono diversi dagli adolescenti di oggi, vedevano un mondo colorato, ce lo dipingevano così, oggi purtroppo, non è più così, le cose cambiano, si evolvono, i bisogni e le necessità mutano in altro. Sta a noi “adulti” prendere la tavola dei colori e ricominciare a spennellare il mondo che vivranno gli adolescenti di oggi. Proviamoci, magari riusciremo ad insegnare nuovamente qualcosa di bello…